Cos'è la cataratta secondaria?

La cataratta secondaria, nota anche come opacizzazione della capsula posteriore, è la complicazione più frequente dopo l'intervento di cataratta, che si verifica nel 3-50% dei casi 5 anni dopo l'intervento di cataratta, ed è il risultato della migrazione e proliferazione delle cellule epiteliali nella capsula posteriore che porta alla diminuzione dell'acuità visiva.

La chirurgia della cataratta consiste nel rimuovere il cristallino opacizzato, lasciando la capsula che contiene il cristallino e sostituendolo con una lente intraoculare. La capsula del cristallino è una sottile membrana trasparente che circonda la lente. Per rimuovere la cataratta, viene fatta una finestra nella parte anteriore della capsula, lasciando la capsula posteriore intatta in modo che la lente possa essere impiantata.

Questa capsula può opacizzarsi mesi o anni dopo l'intervento di cataratta, dando origine a una cataratta secondaria.

Sintomi

I sintomi più comuni della cataratta secondaria sono la diminuzione dell'acuità visiva mesi o anni dopo l'intervento di cataratta, rendendo difficile la visione sia da vicino che da lontano, così come l'abbagliamento causato dal sole o dalle luci dell'auto di notte e la diminuzione della percezione dei colori.

Prevenzione

I progressi nelle tecniche chirurgiche, grazie alla lucidatura accurata delle cellule epiteliali capsulari durante la chirurgia della cataratta, e i modelli di lenti intraoculari più avanzati aiutano a prevenire o ritardare la cataratta secondaria.

Trattamento

Per ripristinare la visione persa, viene praticata un'apertura o una finestra al centro della capsula posteriore (capsulotomia), utilizzando un laser YAG.

La capsulotomia laser YAG è una procedura semplice, ambulatoriale e indolore. Si esegue in pochi minuti, dopo aver dilatato la pupilla del paziente, per effetto di alcune gocce di anestetico e il paziente può tornare a casa immediatamente con un trattamento in gocce.

Il recupero visivo è completo (se non ci sono altre alterazioni oculari della retina, del nervo ottico o della cornea) e rapido, con un miglioramento che si nota entro poche ore. Dopo qualche giorno si effettua una visita oculistica per controllare l'evoluzione e un esame per valutare se è necessario o meno cambiare gli occhiali. In ogni caso, la capsulotomia migliorerà la visione il più possibile.

Nonostante sia una procedura molto sicura, alcuni pazienti riferiscono di aver visto "corpi fluttuanti" nei giorni successivi, probabilmente a causa di piccoli frammenti residui della capsula che di solito vengono riassorbiti e scompaiono in pochi giorni, anche se in casi isolati questa sensazione può persistere per un periodo di tempo più lungo.

È un trattamento completo che si effettua in una sola seduta, anche se in casi molto eccezionali, l'opacità si riproduce, rendendo necessario ripetere il processo.

Professionisti che curano questa patologia

Domande frequenti

  • No, il cristallino poggia su una superficie conosciuta come capsula posteriore, ed è la migrazione delle cellule epiteliali su questa capsula che gli fa perdere la trasparenza, con conseguente perdita di qualità visiva.

  • Il recupero è molto rapido, e praticamente appena terminata la procedura, si nota un miglioramento visivo, soprattutto dopo qualche ora, quando l'effetto delle gocce che dilatano la pupilla scompare. L'unica cosa che si può notare è la visione di corpi galleggianti nei primi giorni, ma questo è temporaneo.

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