In cosa consiste il trattamento?

Il termine Brachiterapia deriva dal greco ("brachys") e significa "vicino", è una forma di radioterapia locale che permette di irradiare un tumore da una fonte che è in contatto o addirittura all'interno dell'organo affetto. L'isotopo radioattivo più utilizzato è lo Iodio 125. In oftalmologia la fonte radioattiva è posta sopra la sclera (episclerale), che è la parte bianca dell'occhio.

Quali sono le sue indicazioni?

La prima indicazione della brachiterapia episclerale è il melanoma uveale, anche se si utilizza per irradiare altri tipi di tumori intraoculari (retinoblastoma, metastasi e tumori vascolari della retina e della coroide).

Come si esegue?

Si tratta di un intervento chirurgico che consiste nel collocare una placca d'oro caricata con isotopi radioattivi a contatto con il bulbo oculare, in coincidenza con la posizione del tumore. La grandezza della placca e la dose sono individualizzate per ciascun caso, a seconda del tipo di tumore e delle sue dimensioni.

È essenziale disporre di un team ben coordinato che includa un oftalmologo esperto e un oncologo radioterapista che decida per quanto tempo la placca deve rimanere in situ. Dopo questo periodo (che di solito va dai 3 ai 5 giorni) la placca viene rimossa.

Risultati

In un'alta percentuale dei casi si ottiene la cicatrizzazione del tumore, ma non immediatamente. Il paziente deve sottoporsi a regolari esami clinici ed ecografici per verificare la regressione del tumore. La risoluzione definitiva del tumore generalmente si ottiene dopo diversi mesi.

Possibili rischi

La radiazione emessa dalla brachiterapia episclerale non colpisce gli altri organi e le persone circostanti, poiché si tratta di una radioterapia molto localizzata. In generale è un trattamento con pochi effetti indesiderati.

Quando il tumore si trova nella parte anteriore dell'occhio c'è il rischio di sviluppare una cataratta dovuta ad un danno biologico radiogeno e nei casi in cui viene irradiata una lesione vicino alla retina centrale o al nervo ottico si può verificare una retinopatia o neuropatia da radiazione, con riduzione della visione.

Professionisti che eseguono questo trattamento

Domande frequenti

  • L'intervento viene normalmente eseguito in anestesia locale e, secondo le norme di medicina nucleare, il paziente deve rimanere nella clinica mentre la placca è in contatto con l'occhio. Una volta trascorso il tempo del trattamento, la placca viene rimossa con una semplice procedura chirurgica e il paziente può lasciare l'ospedale.

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